Contestualizzazione


In questo studio si è fatta un'analisi su quale dovesse essere l'impatto che aveva l'anfiteatro con il contesto che lo circonda. E' uno studio già proposto da Grassi nella sua ricostruzione del teatro di Sagunto, difatti anche se oggi l'opera da lui realizzata si presenta di dimensioni estremamente impattanti con il contesto, non è molto dissimile da come doveva essere nell'antichità. Nelle zone circostanti sono presenti strutture simili per volume a quelle che erano presenti nell'antichità, case su 2 o 3 piani. Quindi il rapporto tra il teatro e il contesto non è dissimile da come doveva apparire duemila anni fa.

Diverso invece il caso ingauno, dove il contesto è molto cambiato: sugli antichi campi sono sorti palazzi, strade, ecc... Tuttavia la collina, detta il monte, è rimasta pressoché invariata: sono scarse le costruzioni, mentre coltivazioni e vegetazione non sono dissimili da quello che coltivavano i romani.

Sull'elevazione delle struttura si è considerato sezioni di altri anfiteatri meglio conservati. Si è potuto pensare ad un'altezza della cavea di circa 7,5 metri rispetto all'arena, considerando che è stato facilmente possibile ricostruire il livello più basso degli spalti dall'analisi dei resti e un'altezza appropriata delle sedute. Vitruvio, nel suo De Architettura, raccomanda che, quando si ci trova in zone dove durante il periodo estivo il sole potrebbe causare problemi, è necessario realizzare un Velarium31 per agevolare la salubrità. Considerandone un'altezza ragionevole, si arriva a superare i 10 m rispetto all'arena.
ipotesi di ricostruzione volumetrica della struttura rispetto al contesto attuale - bis 

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