Analisi dell'esistente

arena di Cimez 


Esternamente l'anfiteatro doveva aveva l'aspetto di un recinto massivo compatto, intervallato da speroni sporgenti e aperto solo in corrispondenza degli ingressi. I blocchi in pietra sono disposti su corsi orizzontali, tecnica conosciuta come petit appareil o opus vittatum, ampliamento diffuso in Gallia e in Liguria in tutto il periodo imperiale. Oltre che di modeste dimensioni, si direbbe costruito in maniera pressapochista e sommaria, paragonabile con
quello vicino di Cemenelum (Cimez, Nizza), con il quale presenta analogie dimensionali e di disposizione in pianta.

Si può confrontare l'anfiteatro di Albenga con quelli meglio conservati di Teramo del II sec. d.C. e di Susa del I sec. d.C.. Si tratta di anfiteatri modesti dotati di un solo meniano e di due soli accessi sull'asse maggiore. La sua realizzazione viene attribuita al II sec. d.C., questo perché la tecnica utilizzata per la sua realizzazione è più facilmente databile in altri edifici di cui è certa l'epoca.23

E' probabile che sia la vicina abbazia e che la chiesa, ma anche una bastita di cui si conosce l'esistenza ma non se ne ha più traccia, abbiano usato l'anfiteatro come cava di materiale. Inoltre alcuni resti possono essere stati rovinati duranti la preparazione dei terreni che erano usati per scopi agricoli.
Anfiteatro di Teramo 

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